martedì 4 maggio 2010

Overdose da droghe ‘furbe’ a Milano, per Criseo è allarme smart shop

Il responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Mettiamo fine agli stratagemmi raggiranti di questi negozi”

Milano – Sette persone ricoverate per overdose in soli tre giorni, delle quali due decedute. È questo il rapporto stilato dal centro antiveleni di Niguarda, che tra il 28 e il 30 aprile ha visto salire in maniera preoccupante il numero di malori riconducibili alla cannabis sintetica, una droga chimica facilmente acquistabile tramite Internet o negli “smart shop”, dove sotto le vesti di deodoranti naturali da ambiente si spacciano sostanze per lo sballo low-cost.

“Indubbiamente occorre un maggiore livello di coordinamento tra le forze dell’ordine e la sanità per monitorare queste nuove sostanze vendute attraverso siti su internet e smart shop”, ha commentato Giuseppe Criseo, responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti. “Chi mercifica la salute utilizzando un disagio sociale per vendere false illusioni – incalza Criseo – va punito severamente, per questo è necessario un maggiore controllo, fin dal momento dell’importazione di questi prodotti, che in gran parte provengono da Paesi specifici. È ovvio che ci troviamo a combattere sostanze ancora non ben note – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – e questo rende necessaria una stretta collaborazione tra le autorità sanitarie e le forze di polizia, affinché le sostanze psicotrope dannose per la salute presenti in alcuni prodotti regolarmente in commercio possano essere individuate, mettendo così fine agli stratagemmi raggiranti di alcuni negozi”.

Scuola incendiata per noia a Monza, per la Piredda segno di solitudine

La viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Gli adolescenti ignorano le ripercussioni che alcune azioni possono avere”

Milano – Sono stati denunciati per incendio aggravato in concorso, i sette adolescenti di età compresa tra i 12 e i 16 anni che per noia hanno pensato di appiccare il fuoco nel loro istituto scolastico, rischiando di ridurlo in cenere. È accaduto a Bernareggio, in provincia di Monza e Brianza, dove due giorni di vacanza sono diventati il pretesto per una pericolosa bravata messa in atto per passare il tempo, quasi fosse un’attività ludica.

“Purtroppo c’è un problema oggettivo di perdita dei valori, intesi come passioni, ideologie, interessi, che riguarda la società moderna e di cui noi tutti siamo colpevoli”, ha commentato Maruska Piredda, viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti. “La vita di questi ragazzi – incalza – è abbastanza appiattita su sé stessa, non va a scavare in profondità; questo porta anche a ignorare le ripercussioni che alcune azioni possono avere, e di conseguenza a commettere reati in maniera completamente incosciente, senza rendersi conto della gravità del danno compiuto”.

La viceresponsabile lombarda del movimento presieduto da Antonello De Pierro individua nella famiglia l’anello debole della catena sociale: “Oggi – spiega la Piredda – per entrambi i genitori c’è la necessità oggettiva di lavorare e ciò comporta, di fatto, un’assenza che si traduce in un’eccessiva solitudine di questi ragazzi. Una cura a questa nullafacenza – conclude – potrebbe essere lo sport, che rimane ancora uno dei pochi ambienti sani in cui si impara a crescere in gruppo”.