venerdì 19 novembre 2010

Sciopero fame di Paola Caruso ridà voce ai precari, la reazione della Piredda


La viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti : “Benvenuti in Italia. Il Paese del lavoro sfruttato. Il precariato è il più grosso escamotage per ridurre il costo dei lavoratori, le loro certezze ed aumentare la loro ricattabilità”

Milano - Paola Caruso, la giornalista precaria del Corriere Della Sera che da cinque giorni era in sciopero della fame, ha ripreso a mangiare, ma la sua dolorosa protesta continua a scuotere l’opinione pubblica e le coscienze di molti nella sua stessa condizione.

Le tante ore di lotta estrema, documentate sul web, non hanno lasciato indifferente Maruska Piredda, viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti, immediatamente solidale con la giovane donna e con quanti vivono il medesimo disagio. “Paola Caruso non ha chiesto un lavoro a tempo indeterminato. – interviene la Piredda - Sa che in Italia questa parola è destabilizzante, così come la parola ‘meritocrazia’. Lei ha chiesto di essere premiata. Anela che le sia riconosciuto il suo interminabile lavoro di collaboratrice, tradotto, lavoratrice sfruttata, per 7 lunghi anni senza ferie, malattia, maternità, tredicesima o possibilità di aspettativa. Lei aspettava che si liberasse un posto a tempo determinato. Non ha fatto altro che sperare, lecitamente, in una maggiore certezza e garanzia. Viene chiamata ambizione. Ma in questo paese le speranze sono al termine. un precario che ha vissuto i suoi ultimi 7 anni collaborando a tenere in piedi un quotidiano, perché chiunque deve sapere che ormai alcuni giornalisti vengono addirittura pagati ad articolo, ha il diritto di protestare e il Paese ha il dovere di ascoltarla”.

Solidarietà e attenzione cresciuta attraverso la rete, popolata e invasa dalle testimonianza di laureati e professionisti in attesa di futuro, che si sfogano, confrontandosi. La loro speranza è che lo sciopero della fame della collaboratrice del quotidiano di Via Solferino possa essere uno stimolo, un violento modo per cambiare una situazione insostenibile.

“Benvenuti in Italia. Il Paese del lavoro sfruttato. – prosegue indignata l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – Nel 2009, in un famoso talk show ‘Porta a Porta’, il nostro Premier ha dichiarato che in Italia vi è una protezione sociale totale per cui vi sarebbero ammortizzatori sociali anche per i co.co.co e co.co.pro. Nulla di vero, bugie su bugie e i dipendenti lo sanno bene. Il precariato è il più grosso escamotage per ridurre il costo dei lavoratori, le loro certezze ed aumentare la loro ricattabilità. Benvenuti nel paese – chiosa la Piredda - in cui dichiarare la parola ‘crisi’ salva e giustifica qualunque impresa dallo stabilizzare i precari”.

martedì 16 novembre 2010

Pisapia si aggiudica le primarie a Milano, la Piredda critica il Pd



La viceresponsabile della Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Chi siede in una posizione privilegiata non guarda più da dove è venuto e perde di vista chi sono gli interlocutori”

Milano, 16 novembre 2010 – “Il Partito Democratico deve fari i conti, ancora una volta, con un risultato che non aveva previsto e che, di certo, non si augurava”, questo il primo commento di Maruska Piredda, viceresponsabile lombarda dell’Italia dei Diritti, sull’esito delle primarie indette dal centrosinistra per designare il candidato della coalizione alle prossime elezioni comunali milanesi.
“Credo – ha aggiunto la rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – che questo sia un segnale molto forte, che deve valere come monito per l’intera politica. Troppo spesso, infatti, - ha proseguito - si perde il collegamento con la base, il filo diretto con i bisogni reali dei cittadini e, quando si siede in una posizione privilegiata, non si guarda più da dove si è venuti e chi sono gli interlocutori.”
Quanto alla decisione del segretario regionale Maurizio Martina, del segretario cittadino Roberto Cornelli e del capogruppo Pierfrancesco Majorino di rimettere i propri mandati, la Piredda ha dichiarato: “È sicuramente un atto di coerenza politica e di grande responsabilità”.

venerdì 12 novembre 2010

Edilizia sui rifiuti tossici a Milano, il monito della Piredda


La viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Ci troviamo di fronte ad un esempio plateale di malapolitica”

Nell’area dell’ex cava-discarica di Geregnano, ai confini ovest della città, tra i nuovi centri direzionali in costruzione e il capolinea della metropolitana di Bisceglie, si sta consumando l’ultimo caso di appalti e concessioni edilizie troppo facili. Difatti, l’area è stata sottoposta ai sigilli della Procura in quanto dagli hotspots piazzati a campione sui terreni, emerge l’elenco dei veleni su cui dovevano sorgere due torri d’appartamenti di 30 piani, un gruppo di uffici di 40 piani, un asilo nido e una scuola materna. Il risultato delle rilevazioni è sconcertante: dibromoetano 1.2, tricloropropano 1.2.3, stirene. Tutte sostanze altamente tossiche e nocive.

Il monito della viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti, Maruska Piredda, è chiaro: “La politica collusa di questo caso risponde a delle logiche di puro soddisfacimento di quell’elettorato che ha contribuito in maniera decisiva alle campagne elettorali. È impossibile dare concessioni in zone ancora da bonificare e, partendo dal presupposto che chi fa politica è in grado di fare dei ragionamenti logici, evidentemente le motivazioni di scelte di questo tipo sono altre”.

L’esponente del movimento fondato da Antonello De Pierro denuncia inoltre “la drammaticità del fatto. In questo modo la fiducia dell’elettorato viene così disattesa lavorando solamente a discapito dei cittadini. Il ragionamento successivo è chiaro: se questi sono i risultati, ci chiediamo a cosa serve questa politica. Soprattutto viene da domandarsi chi ne trae beneficio, se vengono fatte delle scelte di questo tipo che portano a chi fa politica, come risultato, quello di continuare a farla senza limitazioni”.

Negli anni passati erano già state fatte varie segnalazioni e indagini (un’inchiesta comunale del 1998-99, un parere della Regione Lombardia del 2002, le sospensive e le richieste di integrazione della Conferenza dei servizi) che denunciavano gli alti rischi e ammonivano l’edificazione su quel territorio. A tal proposito, la Piredda conclude commentando che: “Il terreno nocivo era già stato segnalato in precedenza, e gli stessi Comune, Provincia e Regione non riescono a mettersi d’accordo, delegando a vicenda le responsabilità di tale episodio verso quell’elettorato che lo ha legittimato”.

venerdì 17 settembre 2010

Madre ritira figlie dalla scuola di Adro, il plauso di Graziano


Il viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Le famiglie dovrebbero essere tutte allibite di fronte all’ ennesima provocazione leghista e seguire l’esempio di questa donna”

Milano - La scuola di Adro, in provincia di Brescia, da oggi avrà due alunne in meno. Una mamma, Laura Parzani, ha infatti ritirato le figlie, Samantha e Denise, dal plesso scolastico statale al centro delle polemiche per i 700 simboli del Sole delle Alpi presenti al suo interno, che richiamano espressamente il logo della Lega Nord.

“La vicenda – interviene Enzo Graziano, viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti – che pian piano sta prendendo largo nel territorio ‘padano’ rimane un evento estremamente preoccupante, in quanto camuffare simboli politici nelle scuole non è oggettivamente accettabile e comprensibile”.

Sdegnata dai fatti, la speranza della signora Parzani è che la sua protesta funga da stimolo per un cambiamento repentino della situazione nell’istituto santificato dal Carroccio, traducibile in un’immediata rimozione del marchio del partito di Bossi da arredi, tetto, vetri e pareti. Soltanto in questo caso tornerebbero a frequentarlo le sue bambine, vittime come gli altri allievi, a parere della donna, di una vera e propria strumentalizzazione politica.

“Le famiglie – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – dovrebbero essere tutte allibite di fronte a questa ennesima provocazione, indignarsi e impegnarsi a protestare perché vengano perlomeno cancellati tali simboli che non fanno altro che portare odio e discriminazioni tra i giovani scolari. Conseguentemente – conclude Graziano – la risposta data da tale nucleo familiare dovrebbe essere presa come esempio dagli altri, se essi si considerano civili”.

giovedì 1 luglio 2010

La scure di Tremonti si abbatte sulla sanità lombarda, i timori di Graziano


Il viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Invece di pensare a ridurre i costi e gli sprechi della politica, il governo pensa solo a tagliare e a mettere le mani nelle tasche degli italiani”

Milano, 1 luglio 2010 – I tagli contenuti nella manovra economica del ministro dell’’Economia Giulio Tremonti potrebbero avere pesanti ripercussioni sulla sanità della regione Lombardia. Qualora le cifre che stanno circolando in questi giorni dovessero essere confermate, il taglio per la sanità lombarda sarebbe del 2%, quantificabile in circa 230 milioni di euro, numeri che metterebbero in seria difficoltà i dirigenti del Pirellone. A rischio le sostituzioni dei medici in procinto della pensione, le liste di attesa, e l’acquisto di apparecchiature sanitarie. “Con la manovra finanziaria in attesa di essere approvata dal governo – ha detto Enzo Graziano viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti – stanno venendo a galla tutte le promesse fatte che non potranno essere mantenute. Tutti sono a conoscenza dell’efficienza della sanità lombarda e del suo bilancio ma nonostante questo, contro ogni logica, si decidono tagli molto pesanti ”

La Lombardia a differenza di altre regioni: Lazio, Campania, Abruzzo e Calabria, può vantare il pareggio dei conti dal 2003 ma il giro di vite voluto dal governo rischierebbe di far saltare il banco. “Il prezzo delle scelte sbagliate di questo escutivo – ha proseguito l’esponente del movimento guidato da Antonello de Pierro - verrà pagato dai cittadini, che vedranno diminuire l’efficienza del servizio, e dalle persone che lavorano nel settore, che rischieranno di perdere il posto di lavoro. La domanda che mi pongo è: quello che si vuole è che la sanità lombarda diventi improduttiva, carente e sprecona come quella di altre regioni? La situazione è imbarazzante. Invece di tagliare i costi della politica (auto blu e viaggi a carico dello stato in primis) si continuano a mettere le mani nelle tasche degli italiani”.

martedì 4 maggio 2010

Overdose da droghe ‘furbe’ a Milano, per Criseo è allarme smart shop

Il responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Mettiamo fine agli stratagemmi raggiranti di questi negozi”

Milano – Sette persone ricoverate per overdose in soli tre giorni, delle quali due decedute. È questo il rapporto stilato dal centro antiveleni di Niguarda, che tra il 28 e il 30 aprile ha visto salire in maniera preoccupante il numero di malori riconducibili alla cannabis sintetica, una droga chimica facilmente acquistabile tramite Internet o negli “smart shop”, dove sotto le vesti di deodoranti naturali da ambiente si spacciano sostanze per lo sballo low-cost.

“Indubbiamente occorre un maggiore livello di coordinamento tra le forze dell’ordine e la sanità per monitorare queste nuove sostanze vendute attraverso siti su internet e smart shop”, ha commentato Giuseppe Criseo, responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti. “Chi mercifica la salute utilizzando un disagio sociale per vendere false illusioni – incalza Criseo – va punito severamente, per questo è necessario un maggiore controllo, fin dal momento dell’importazione di questi prodotti, che in gran parte provengono da Paesi specifici. È ovvio che ci troviamo a combattere sostanze ancora non ben note – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – e questo rende necessaria una stretta collaborazione tra le autorità sanitarie e le forze di polizia, affinché le sostanze psicotrope dannose per la salute presenti in alcuni prodotti regolarmente in commercio possano essere individuate, mettendo così fine agli stratagemmi raggiranti di alcuni negozi”.

Scuola incendiata per noia a Monza, per la Piredda segno di solitudine

La viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Gli adolescenti ignorano le ripercussioni che alcune azioni possono avere”

Milano – Sono stati denunciati per incendio aggravato in concorso, i sette adolescenti di età compresa tra i 12 e i 16 anni che per noia hanno pensato di appiccare il fuoco nel loro istituto scolastico, rischiando di ridurlo in cenere. È accaduto a Bernareggio, in provincia di Monza e Brianza, dove due giorni di vacanza sono diventati il pretesto per una pericolosa bravata messa in atto per passare il tempo, quasi fosse un’attività ludica.

“Purtroppo c’è un problema oggettivo di perdita dei valori, intesi come passioni, ideologie, interessi, che riguarda la società moderna e di cui noi tutti siamo colpevoli”, ha commentato Maruska Piredda, viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti. “La vita di questi ragazzi – incalza – è abbastanza appiattita su sé stessa, non va a scavare in profondità; questo porta anche a ignorare le ripercussioni che alcune azioni possono avere, e di conseguenza a commettere reati in maniera completamente incosciente, senza rendersi conto della gravità del danno compiuto”.

La viceresponsabile lombarda del movimento presieduto da Antonello De Pierro individua nella famiglia l’anello debole della catena sociale: “Oggi – spiega la Piredda – per entrambi i genitori c’è la necessità oggettiva di lavorare e ciò comporta, di fatto, un’assenza che si traduce in un’eccessiva solitudine di questi ragazzi. Una cura a questa nullafacenza – conclude – potrebbe essere lo sport, che rimane ancora uno dei pochi ambienti sani in cui si impara a crescere in gruppo”.

giovedì 29 aprile 2010

Degrado nel Passante delle ferrovie milanesi, l’attacco di Criseo



Il responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Sono sempre i passeggeri a pagare le inefficienze, meno inaugurazioni e interventi concreti”

“Non e' possibile che le stazioni citate siano perennemente abbandonate mentre si impegnano cifre importanti per imponenti operazioni di marketing”. Questo l’aspro commento del responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti Giuseppe Criseo alla denuncia di molti cittadini milanesi, fatta al quotidiano il Corriere della Sera, sul pessimo stato di degrado di alcune stazioni ferroviarie del capoluogo lombardo tra cui quella di Porta Vittoria, l’ultima inaugurata. Gli abitanti nei pressi delle fermate lamentano la presenza di tossicodipendenti che si iniettano la dose, luoghi destinati a negozi abbandonati, corridoi lunghi e bui meta di disperati, risse frequenti e conseguenti disagi per cittadini e pendolari. Duro l’affondo dell’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Inutile organizzare pompose inaugurazioni con tanto di slogan mentre mancano o sono rotti addirittura i tabelloni che dovrebbero informare i passeggeri su arrivi, partenze e destinazioni. Purtroppo – conclude Criseo - sono sempre gli utenti che pagano le inefficienze, servono interventi concreti che rendano la vita di pendolari e residenti sicura e funzionale”.

giovedì 22 aprile 2010


Il viceresponsabile cittadino dell’Italia dei Diritti: “Le scelte del Governo penalizzano i nostri ragazzi che rappresentano il futuro del paese”

Milano, 22 aprile 2010 - “La scuola pubblica è un diritto costituzionale che deve essere garantito e difeso e invece continua a subire tagli”. Queste le parole di Luca Ragone, viceresponsabile milanese dell’Italia dei Diritti in merito alle costanti riduzioni inflitte alla scuola pubblica dalla riforma Gelmini. Per il prossimo anno sono previsti in tutta la regione duemila alunni e un ulteriore ridimensionamento del personale che porterà i presidi a rivedere l’orario e far ruotare i docenti fra le classi.
“Non solo - continua Ragone - il modello didattico del maestro unico, tanto voluto dal Ministro dell’Istruzione, non è stato adottato da alcuna famiglia lombarda, ma paradossalmente i numerosi tagli da parte dell’esecutivo e la diminuzione delle ore tra i docenti rimasti in servizio porteranno a un continuo spostamento degli insegnanti da una classe all‘altra. Il governo deve rendersi conto che queste scelte continuano a penalizzare i nostri ragazzi. Il cambio repentino degli insegnanti - conclude il rappresentante territoriale del movimento guidato da Antonello De Pierro - disorienterà i bambini e la riduzione dell’organico porterà ad un notevole aumento del numero di alunni per classe danneggiando ed impoverendo l‘istruzione dei singoli”.

La Scoleri esalta le donne a ribellarsi al Ddl sulle intercettazioni


La viceresponsabile per le pari opportunità dell’Italia dei Diritti: “Le compatriote del passato possono e devono ispirare le donne che hanno a cuore il presente e il futuro della nazione”


Milano 22 aprile 2010 - “Le riforme tanto auspicate dai nostri governanti, non prevedono passi avanti nel sostentamento alle famiglie italiane, fortemente piegate dal perdurare della crisi economica. La scuola è stata la prima vittima di tagli e provvedimenti che la stanno rendendo accessibile a pochi privilegiati. Perché nella scuola c'è il ‘sapere’ tanto ostile a chi arde di spadroneggiare con metodi dittatoriali”. Queste le parole di Francesca Scoleri la viceresponsabile per le pari opportunità dell’Italia dei Diritti a commento della riforma della legge sulle intercettazioni che prevede in modo ignobile l'ennesimo bavaglio all'informazione.
“Mi rivolgo allora alle donne - continua la Scoleri - alle madri, alle coraggiose della nazione, perché non possono non avere a cuore il presente e il futuro con maggiore sensibilità ed attenzione. Un tempo che sembrava lontano, le nostre valorose italiane, hanno avuto un ruolo importante nella resistenza antifascista. E’, infatti, un’esigenza civile e un dovere ricordare le nostre compatriote impegnate nella Resistenza, la loro partecipazione e il loro coraggio. Oggi non dobbiamo impugnare armi, ma dobbiamo affidarci solo alla giustizia, perché venga dato un nuovo volto alle donne, perché di pari opportunità, presso questo modo di governare non ne troveremo così come non troveremo uguaglianza, ne per noi, ne per i nostri figli. Siano le donne - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - ad alzare per prime la testa e dire basta a tutte le censure e a tutte le prepotenze. Questo è l'appello che si rende necessario per ribellarsi dall‘attuale condizione che ci impone di vivere sotto regime”.

Bossi jr contro il tricolore italico, la reazione della Piredda


La viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti:”Sono parole gravi da parte di un consigliere regionale pagato con i soldi di tutti gli italiani”


Milano - Renzo Bossi, figlio del leader della Lega Nord Umberto, e neoeletto al Consiglio regionale della Lombardia, ha dichiarato in un’intervista rilasciata al settimanale Vanity Fair che ai prossimi Mondiali di calcio in Sudafrica non tiferà per l’Italia, che il tricolore per lui rappresenta solo un sentimento di cinquant’anni fa e di non essere mai sceso a sud di Roma.
“Francamente – ha commentato Maruska Piredda viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti – non so se prendere le dichiarazioni di Renzo Bossi come delle provocazioni o piuttosto come segno di ignoranza, nel senso etimologico del termine. Credo non si possano dare giudizi su quello che non si conosce e per questo le sue affermazioni sono doppiamente fuori luogo. È grave poi che una persona eletta al Consiglio regionale della Lombardia, pagato da tutti gli italiani si lasci andare a simili esternazioni”.

Le frasi di Bossi junior hanno suscitato numerose polemiche, sia nel mondo della politica che in quello dello sport:”Mi rammarica - ha proseguito l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - che siano parole di un ragazzo giovane, che può permettersi questa libertà di espressione anche grazie al contributo che tanti meridionali hanno dato alla lotta di resistenza. Stiamo vivendo tempi difficili in cui gli italiani più che in passato hanno bisogno di sentirsi uniti e solidali gli uni con gli altri, per cui credo che non si dovrebbe dare spazio a certe affermazioni che non meritano nessuna pubblicità”.

lunedì 19 aprile 2010

Bergamo, la Scoleri su attacco Pd a Giuseppe Epis per tagli alla sicurezza


La responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Difendere gli elettori dai mulini a vento è una tipica furbata di successo in prossimità delle elezioni”

“I tagli alla pubblica sicurezza sono l'anticamera di una tutela della popolazione comicamente interpretata e vagliata dall'attuale governo”. Questo il commento della responsabile per la provincia di Bergamo dell’Italia dei Diritti Francesca Scoleri circa l’attacco dei consiglieri Pd al presidente della seconda circoscrizione della città lombarda, il leghista Giuseppe Epis, reo di essersi lamentato per la mancanza di risorse per la sicurezza senza puntare il dito contro gli effettivi autori dei tagli, ossia i leader del suo partito che occupano le poltrone dell’esecutivo.
“Richiamare gli esponenti del «Carroccio» alla coerenza è piuttosto inutile – incalza sarcastica la rappresentante territoriale del movimento guidato da Antonello De Pierro – poiché il termine non rientra nel loro ristretto dizionario. Difendere gli elettori dai mulini a vento è una tipica furbata di successo in prossimità delle votazioni, condita da violenti minacce e slogan razzisti ma scevra di una minima strategia fruttuosa”, termina la Scoleri.

Deregulation edile per il parco Vernavola a Pavia, Guazzi interviene


Il responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Una volgare speculazione edilizia”

“Si tratta di una volgare speculazione edilizia”. Questo il commento del responsabile per la provincia di Pavia dell’Italia dei Diritti Andrea Guazzi circa il probabile ok del consiglio comunale al “progetto Greenway”, attraverso il quale sarà avviato la costruzione di palazzine e villette su terreni privati, sinora non edificabili, nel parco della Vernavola, zona di Montemaino.
“Sarebbe bene far sapere – aggiunge l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che il cambiamento promesso dall’attuale giunta e votato in buona fede dall’elettorato prevede la mera attuazione degli interessi di pochi privilegiati. Manifesto il pieno appoggio nei confronti di Paolo Ferloni di Insieme per Pavia e Vincenzo Vigna dell’Idv, unici consiglieri d’opposizione contrari a questo brutto esempio di trasversalità politica”, termina Guazzi.

lunedì 12 aprile 2010

Bimba muore in ospedale per tessera scaduta, lo sdegno della Piredda

La viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “La burocrazia non può prevalere sul buon senso”.

MIlano - “Quello che è avvenuto è un gravissimo episodio di malasanità, che mi lascia sconcertata. Il compito primario dei medici, così recita il giuramento di Ippocrate, è salvaguardare le vite umane soprattutto dei più deboli”. Interviene così la viceresponsabile lombarda dell’Italia dei Diritti Maruska Piredda sulla notizia della morte della bambina nigeriana di 13 mesi avvenuta a causa di presunti ritardi nelle cure al Pronto Soccorso dell’ospedale Uboldo di Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano. Il ritardo, verificatosi fatale, sarebbe stato determinato da una tessera sanitaria scaduta che il padre, giovane nigeriano, non aveva potuto rinnovare.
“La burocrazia e i nodi amministrativi – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – non possono prevalere sul buon senso e sulla professionalità propria della professione medica. La vita è un bene costituzionale che va difeso”.

giovedì 8 aprile 2010

Protesta bipartisan dei sindaci lombardi, sostegno dell’Italia dei Diritti



Giuseppe Criseo, responsabile regionale del movimento: “Necessario rivedere le regole del patto di stabilità per evitare la riduzione dei servizi”


Milano, 8 aprile 2010 - “Ci sono temi su cui occorre ragionare superando le barriere partitiche, come nel caso della richiesta di rivedere i limiti del patto di stabilità. La proposta dei sindaci lombardi è ragionevole e appoggiata da entrambi gli schieramenti, in particolare dal presidente dell’Anci Lombardia Attilio Fontana”. Questo il primo commento di Giuseppe Criseo, responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti, alla manifestazione di protesta bipartisan dei sindaci della regione che si sono radunati oggi in piazza San Babila a Milano per contestare contro i tagli finanziari destinati ai Comuni che prevedono una riduzione di risorse pari circa 22 milioni di euro in meno nel corso del 2010. Prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Il problema sono le spese deliberate e i mancati introiti dall’Ici. Occorre intervenire compensando con maggiori risorse statali, altrimenti il rischio è la cementificazione del territorio lombardo per reperire risorse tramite incassi dagli oneri di urbanizzazione. I mancati investimenti dei Comuni – conclude Criseo - sono scesi del 18 per cento e questo porterà grossi problemi alle amministrazioni che avranno come conseguenza quella di tagliare servizi utili ai cittadini. Per scongiurare questa orribile prospettiva, è necessario rivedere le regole del patto di stabilità”.

lunedì 29 marzo 2010

Stupro durante la lezione nel bresciano, lo sdegno della Serra

La responsabile per la provincia di Brescia dell’Italia dei Diritti: “Inquietante è l’omertà dei compagni di classe e la disattenzione dell’insegnante”.


“Quello in questione è un episodio gravissimo da denunciare duramente, sia perché perpetrato da minorenni ai danni di una dodicenne, sia perché accaduto indisturbato tra le mura di una classe dove si presume che i ragazzi siano sottoposti al controllo vigile di un insegnante”. Questo il primo commento di Marzia Serra, responsabile per la provincia di Brescia dell’Italia dei Diritti, alla notizia della violenza di gruppo compiuta da due ragazzi di quindici anni ai danni di una loro compagna di classe durante l’ora di lezione e alla presenza del professore . “Quello che mi spaventa maggiormente - continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - non è solo l’omertà della classe che ha assistito tacitamente alla violenza, ma soprattutto la disattenzione e la distrazione non giustificabile da parte del docente che non si è accorto di niente. Questo - conclude la Serra - non è accettabile da parte di una figura che ha, tra gli altri, anche il compito di vigilare sull’incolumità degli studenti”.

Sequestrati beni per 20 milioni alla ‘ndrangeta nel varesotto, il commento di Criseo

Il responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Servono più controlli per impedire alla criminalità di accumulare ricchezze”

“Com’è possibile che si arrivi ad accumulare una fortuna senza che a monte vi sia alcun controllo di tipo bancario?” Commenta così Giuseppe Criseo, responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti, la notizia del sequestro nel territorio della provincia di Varese da parte del locale Comando dei Carabinieri di ben 20 milioni di euro, tra beni di lusso, attività commerciali e soprattutto contanti, appartenenti alla ‘ndrangheta. Le indagini patrimoniali di questi giorni seguono i 39 arresti del 23 aprile del 2009, nell'operazione denominata ‘Bad Boys’, che si concluse con l’arresto di 11 persone per associazione per delinquere di stampo mafioso e altre 28 per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di tentato omicidio, estorsioni, usura, rapina e riciclaggio. “Quando la criminalità organizzata arriva ad accumulare così ingenti fortune - prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - è ipotizzabile una connivenza di apparati istituzionali che dovrebbero mettere in atto maggiori controlli. Possibile che nessuno si accorga dell’esistenza di così importanti economie sommerse? Vuol dire che abbiamo bisogno di maggiore prevenzione”.

venerdì 19 marzo 2010

Avvocato radiato favorisce clandestini a Bergamo, la Scoleri allarmata


La responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Quelli legati all’immigrazione sono reati in crescita continua”


Milano – “La fitta rete di reati legati agli immigrati clandestini è in continua crescita”. Così Francesca Scoleri, responsabile per la Provincia di Bergamo dell’Italia dei Diritti, commenta l’operazione della squadra mobile della Questura locale che ha portato all’arresto di un ex avvocato radiato dall’albo e di quattro cittadini extracomunitari per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nel covo della banda, oltre a carte d’identità false e timbri contraffatti, è stata sequestrata un’ingente quantità di materiale cartaceo atto a favorire l’ottenimento dei permessi di soggiorno.
“Non possiamo non prendere atto di come questa sia una realtà sotterranea che avanza sgomitando fra la legalità e la legittimità – spiega la Scoleri –. Purtroppo gli immigrati si ritrovano a finire più facilmente in tali reti di malaffare che nell'accoglienza solidale dei cittadini italiani, soprattutto in terre "leghiste" per definizione. Si pensi bene – invita la rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – al ruolo di vittima e di carnefice”.

mercoledì 17 marzo 2010


Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: ”Risultato della mancanza di legalità”



“In un paese che ha in Parlamento decine di condannati non credo sia possibile meravigliarsi”. Con queste amare parole Giuseppe Criseo, responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti, commenta le dichiarazioni di Don Luigi Ciotti sull’infiltrazione mafiosa nella regione settentrionale. Secondo il fondatore di Libera, seppur lontana geograficamente dalle terre ove tradizionalmente impera il sistema malavitoso, è vittima degli interessi delle cosche tanto da risultare al quinto posto per il numero di beni confiscati dalla giustizia. “Le organizzazioni criminali trovano terreno fertile per i loro interessi – incalza l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – a causa di una banda di politicanti impegnati a eludere e mutare le leggi quali fossero ostacoli per il popolo. La modifica della norma sugli scrutatori, uno dei tanti esempi di lottizzazione, getta un’ombra persino sulla democratica scelta degli elettori nella scelta dei loro rappresentanti”, conclude Criseo.

giovedì 11 marzo 2010

Rinvii a Bergamo per le vaccinazioni influenzali, la Scoleri alza la voce


La responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti si pronuncia contro la tardiva distribuzione dei vaccini esavalenti per i bambini: “Avvantaggiata la produzione di un vaccino ‘discutibile’ a danno di altri fondamentali”


Milano – “Senza alcun tipo di criterio medico, reale e obiettivo, è stata avvantaggiata la produzione di un vaccino ‘discutibile’ a danno di altri fondamentali”. Così Francesca Scoleri, responsabile per la Provincia di Bergamo dell’Italia dei Diritti, insorge contro i rinvii delle vaccinazioni per tremila bambini del capoluogo lombardo. La casa farmaceutica che si occupa di fornire l’esavalente, infatti, è la stessa che ha prodotto il vaccino per l’H1N1, perciò, nel momento di maggiore emergenza contro la presunta pandemia, la priorità di produzione è stata data alle dosi contro l’influenza A. In questo modo la Asl è stata costretta a far slittare gli appuntamenti riservati ai piccoli pazienti. “I genitori devono ringraziare le scelte di un governo affarista che in modo dissennato ha propinato il vaccino A/H1N1 come ‘salvavita’ traendo in inganno migliaia di cittadini scorrettamente informati. Il disagio di queste famiglie – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – non è destinato a rimanere un caso isolato”.

Lotteria per raccolta fondi a favore di scuola a Casazza, l’appoggio della Scoleri


La responsabile per la Provincia di Bergamo dell’Italia dei Diritti: “Il ministero non abbandoni la scuola pubblica”


Milano – “Mirabile iniziativa da parte degli organizzatori, ma non è un percorso degno del paese di cui facciamo parte. Limitazioni di questo genere dovrebbero essere oggetto di contestazioni continue e di scioperi”. Questo il parere di Francesca Scoleri, responsabile per la Provincia di Bergamo dell’Italia dei Diritti, riguardo la lotteria organizzata dal preside dell’istituto comprensivo di Casazza per finanziare la struttura. Nella scuola bergamasca, infatti, mancano da tempo soldi per comperare persino materiale di cancelleria, così, data la criticità della situazione, il direttore scolastico ha deciso di mettere in palio dei premi offerti dai commercianti locali, il cui ricavato sarà utilizzato per fornire agli alunni l’occorrente necessario per svolgere le lezioni. L’istituto, infatti, da anni avanza dallo Stato gli anticipi per le supplenze che non sono ancora stati rimborsati dal ministero. A tal proposito l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, aggiunge: “Marcatissimo il degrado del settore scuola, che non può godere del debito interesse da parte del ministero, troppo impegnato a giustificare in modo fantasioso i vari tagli di cui si è fatto garante”.

martedì 9 marzo 2010

Impennata di cassaintegrati e licenziamenti in Lombardia, l’allarme di Criseo


Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Si pensa solo alle leggi per le liste elettorali trascurando le vere emergenza del Paese”


“La recessione non si arresta e si fanno i decreti per le liste elettorali. Mentre la crisi avanza e la fine, secondo recenti dichiarazioni sindacali, proseguirà fino al prossimo anno ci si arroventa la mente a risolvere altre emergenze di tipo elettoralistico”. Questo il primo amaro commento del responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti Giuseppe Criseo alla scioccante notizia dell’impennata di ricorsi alla cassa integrazione e ai licenziamenti a Milano e nel resto della Lombardia che nei primi due mesi del 2010 la relegano ad una delle regioni più disastrate del resto del Paese. Spiega con parole dense di preoccupazione l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “L'aumento della cassa integrazione nella nostra regione rispetto al 2009 è arrivato a un dato tremendo: più 241 solo per l'industria. Dalla cassa ordinaria si passa a quella straordinaria e poi alla mobilità, questa è la vera emergenza del Paese. Non basta però pensare solo alla parte economica che tra l'altro è insufficiente e non copre tutti i cittadini in difficoltà: occorre provvedere a riconvertire interi settori lavorativi investendo ad esempio sulle energie rinnovabili ma anche sul riciclo dei rifiuti che possono diventare una buona occasione di guadagno. Ci uniamo anche noi – conclude Criseo - all'appello del presidente delle piccole e medie imprese di Confapi Paolo Galassi perché se continuano a retrocedere le aziende di minori dimensioni che costituiscono l'ossatura del Paese, non ci saranno più vie d'uscita”.

lunedì 1 marzo 2010

Il leghista Zecca indagato per truffa allo stato, il commento di Guazzi


Il responsabile per la provincia di Pavia dell’Italia dei Diritti: “Il malcostume grava sulle tasche dei cittadini più di furti e scippi”

Milano, 1 marzo 2010- “Credo che ai pavesi dispiaccia e non poco di essere considerati portatori di malcostume e scandalo”. E’ il commento di Andrea Guazzi, responsabile dell’Italia dei Diritti per la provincia di Pavia, relativo all’indagine per truffa allo stato nei confronti del bergamasco Franco Zecca, ex vicepresidente dell’Aler di Bergamo in quota Lega Nord ed ora presidente a Pavia. Nel mirino dei Carabinieri sono finiti i rimborsi chiesti da Zecca per le spese relative ai suoi spostamenti. Il dubbio, sollevato anche da alcuni esposti inviati in Procura, riguarderebbe la possibilità che questi viaggi non venissero compiuti. “Nel contesto attuale - continua Guazzi - scandali del genere possono sembrare delle sciocchezze agli occhi di una parte di cittadini, in realtà gli sperperi di denaro pubblico gravano sulle tasche della popolazione molto di più degli scippi o dei fatti di criminalità comune. Sono convinto che i pavesi si aspettino la massima chiarezza possibile sulla vicenda. Come Italia dei Diritti - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – non auspichiamo la galera a priori per nessuno, ma se emergerà una cattiva gestione del denaro pubblico, vogliamo che i responsabili vadano a casa”.

mercoledì 24 febbraio 2010

A Mantova asilo per soli bimbi cristiani, la reazione di Criseo


Il responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “In una scuola pubblica tutti i bambini, indipendentemente dal proprio credo religioso, devono essere bene accetti”

Mantova - “Attraverso questo regolamento, la scuola materna di Goito, comune guidato da una giunta di centrodestra, va a proporre un disegno educativo e di sviluppo della personalità secondo una visione cristiana creando una serie di problemi di tipo religioso e politico di cui francamente si può fare a meno. Non creiamo un problema proprio lì dove non dovrebbe esserci”.

Così Giuseppe Criseo, responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti, reagisce alla provocazione lanciata dal consiglio comunale di Goito, paese del Mantovano, che ha varato un regolamento che ammette le iscrizioni alla scuola materna Angeli Custodi solo di bambini provenienti da famiglie che accettano l’ispirazione cristiana della vita.

“In una scuola privata si potrebbe fare di tutto e di più, ma in una scuola pubblica occorre un trattamento paritario e laico – dichiara l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – anche se la maggioranza degli italiani professa una fede cattolica non dobbiamo imporre agli altri il nostro credo religioso”.

Disastro ambientale nel Lambro, la disamina di Criseo


Il responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Situazione critica, si tratta di un inquinamento rischioso sia per gli uomini sia per gli animali”

Monza - “La fuoriuscita di greggio dai serbatoi dell’ex raffineria Lombarda Petroli potrebbe avere degli effetti devastanti per gli abitanti dei comuni rivieraschi, oltre che per tutti gli animali che popolano le acque del Lambro e del Po”.

È attraverso queste dichiarazioni che Giuseppe Criseo, responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti, commenta lo sversamento di 600 mila litri di petrolio nel fiume Lambro, provenienti dalla Lombarda Petroli di Villasanta, comune della provincia di Monza e Brianza.
I liquami hanno già raggiunto il Po all’altezza dei comuni piacentini.
La catastrofe sembrerebbe essere causata da un atto doloso dettato dalla speculazione edilizia dell’area in questione.
Protezione civile, vigili del fuoco e i tecnici dell’Arpa e di Brianza Acque lavorano per la realizzazione di sbarramenti per il contenimento e il parziale recupero del petrolio.
La Regione è sul punto di chiedere lo stato di calamità.

“Non dovrebbe essere difficile risalire agli autori di tale malefatta vista la quantità di greggio immesso nelle acque lombarde – sottolinea l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – e auspico per loro una pena esemplare commisurata all’entità dei gravi danni recati, i cui effetti si vedranno col tempo”.

venerdì 5 febbraio 2010

Allarme polveri sottili in Lombardia, Graziano commenta il flop del blocco del traffico


Il viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Rispettare il prossimo significa anche permettere a tutti di vivere in una città pulita”

“Il blocco del traffico nel weekend, è una misura palliativa che risolve temporaneamente l’emergenza, ma non il problema dello smog in Lombardia ed in particolare a Milano”. Enzo Graziano, viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti, critica con queste parole il provvedimento-tampone dello scorso weekend per arginare il livello di inquinamento dell’aria. In settimana tuttavia, la quantità di polveri sottili nell’ambiente è tornata oltre il livello soglia fissato dall’Unione Europea. Tra i capoluoghi lombardi Sondrio è l’unico a norma, mentre negli altri il livello di Pm 10 è quasi pari al doppio del tetto massimo.

Per Graziano il blocco del traffico imposto dalla giunta Moratti “non è una valida alternativa per eliminare la piaga dello smog. Occorre una politica seria e cosciente dei danni che l’inalazione di queste sostanze tossiche provoca, specialmente nei bambini”.

“Bisogna insistere con l’energia derivante da fonti rinnovabili - conclude l’esponente lombardo del movimento presieduto da Antonello De Pierro - che oltre a rappresentare una possibile soluzione al problema dello smog, può essere un utile volano per rilanciare l’industria e l’occupazione in questo periodo di crisi economica”.

martedì 2 febbraio 2010

Nulla osta venduti a clandestini a Mantova, la condanna di Criseo


Il responsabile lombardo dell’Italia dei Diritti: “L’ennesimo episodio di sfruttamento degli immigrati che ci lascia perplessi”

Chiedevano dai 6 ai 10 mila euro per un permesso di soggiorno, un vero giro d’affari che aveva come vittime soprattutto indiani e pachistani. L’operazione della Polizia si Stato ha portato all’arresto di 44 persone, italiani e non, in carcere ora per il reato di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina. “E’ risaputo come molti immigrati non abbiano scelta ma siano obbligati a piegarsi a questi ricatti pur di entrare nel nostro paese in maniera, regolare”, commenta il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti, Giuseppe Criseo.

Dopo mesi di indagini, i poliziotti hanno scoperto un mercato che permetteva di avere nulla osta per il lavoro stagionale o subordinato, attraverso false richiesti da imprenditori locali. Ma il sogno dell’Italia di questi lavoratori veniva infranto una volta giunti nel Belpaese, dove rimanevano nel loro stato di clandestinità. “Gli immigrati clandestini continuano ad essere sfruttati dagli imprenditori locali e da gente senza scrupoli che, facendo leva sui drammi vissuti da questa gente, lucravano questi disperati senza pietà”, continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro.


Una vera e propria organizzazione che ha messo a segno una truffa in piena regola, aiutati dall’impossibilità di questa gente di protestare. “Gli immigrati sono ghettizzati e tenuti in nero, guai a ribellarsi – conclude Criseo -. E’ sempre più difficile parlare di integrazione quando si scoprono questi fenomeni e la legalità viene di fatto impedita con leggi e comportamenti politici contrari ai diritti umani”.

lunedì 1 febbraio 2010

Operaio si da fuoco e muore a Bergamo, Criseo lancia l’allarme

Il responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Serve unità nel paese per trovare la soluzione dell’emergenza occupazionale”.

Milano 1 febbraio 2010 - “L’ultimo ed ennesimo sacrificio di un lavoratore, che decide di darsi fuoco per la perdita del posto di lavoro, dimostra a che punto siamo arrivati”. Questo è il monito di Giuseppe Criseo responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti in relazione alla vicenda dell’operaio bergamasco che in seguito al licenziamento si è tolto la vita dandosi fuoco.

“Il lavoro - continua Criseo - tra disoccupati, cassintegrati, persone con la casa all’asta perché non possono pagare il mutuo, aziende in crisi per la mancanza di liquidità è ormai una chimera.
La disperazione e la solitudine portano a gesti estremi che vanno evitati con la collaborazione di strutture pubbliche e private. Guai a lasciare solo chi è in difficoltà. In questi casi occorre fare gruppo per trovare le soluzioni, qui si vede lo spessore della classe politica e del movimento sindacale”.

“Per ricevere sussidi e cassa integrazione bisogna attendere mesi. Certo, chi vive con 15 o 20 mila euro di stipendio non può capire tali situazioni! Facciamo appello all’unità di un paese che sta sgretolandosi. Unità - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - nella serietà delle soluzioni e non nei proclami”.

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mercoledì 13 gennaio 2010

Carcere e condono per Berlusconi, Criseo indignato


Il responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Come al solito la giustizia non è uguale per tutti”

Milano – Paolo Berlusconi è stato condannato a quattro mesi e quindici giorni di carcere nell’ambito del processo per gli illeciti sulla discarica di Cerro Maggiore, in provincia di Milano. Dal 1993 al 1995 la società Simec, gestrice del sito, ha emesso fatturazioni false per un totale di 5 miliardi del vecchio conio. I reati però sono coperti da indulto, quindi la pena potrebbe essere condonata.

“Come al solito la giustizia non è uguale per tutti e questo ci fa specie perché se vogliamo un Paese giusto ci dev’essere una giustizia equa”, il commento a caldo di Giuseppe Criseo, responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti. “Chi approfitta delle leggi ad personam – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – si pone al di sopra della legge e noi non possiamo far altro che denunciare queste situazioni che ledono i diritti dei cittadini tutelandone alcuni meno di altri”.