mercoledì 24 febbraio 2010

A Mantova asilo per soli bimbi cristiani, la reazione di Criseo


Il responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “In una scuola pubblica tutti i bambini, indipendentemente dal proprio credo religioso, devono essere bene accetti”

Mantova - “Attraverso questo regolamento, la scuola materna di Goito, comune guidato da una giunta di centrodestra, va a proporre un disegno educativo e di sviluppo della personalità secondo una visione cristiana creando una serie di problemi di tipo religioso e politico di cui francamente si può fare a meno. Non creiamo un problema proprio lì dove non dovrebbe esserci”.

Così Giuseppe Criseo, responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti, reagisce alla provocazione lanciata dal consiglio comunale di Goito, paese del Mantovano, che ha varato un regolamento che ammette le iscrizioni alla scuola materna Angeli Custodi solo di bambini provenienti da famiglie che accettano l’ispirazione cristiana della vita.

“In una scuola privata si potrebbe fare di tutto e di più, ma in una scuola pubblica occorre un trattamento paritario e laico – dichiara l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – anche se la maggioranza degli italiani professa una fede cattolica non dobbiamo imporre agli altri il nostro credo religioso”.

Disastro ambientale nel Lambro, la disamina di Criseo


Il responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Situazione critica, si tratta di un inquinamento rischioso sia per gli uomini sia per gli animali”

Monza - “La fuoriuscita di greggio dai serbatoi dell’ex raffineria Lombarda Petroli potrebbe avere degli effetti devastanti per gli abitanti dei comuni rivieraschi, oltre che per tutti gli animali che popolano le acque del Lambro e del Po”.

È attraverso queste dichiarazioni che Giuseppe Criseo, responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti, commenta lo sversamento di 600 mila litri di petrolio nel fiume Lambro, provenienti dalla Lombarda Petroli di Villasanta, comune della provincia di Monza e Brianza.
I liquami hanno già raggiunto il Po all’altezza dei comuni piacentini.
La catastrofe sembrerebbe essere causata da un atto doloso dettato dalla speculazione edilizia dell’area in questione.
Protezione civile, vigili del fuoco e i tecnici dell’Arpa e di Brianza Acque lavorano per la realizzazione di sbarramenti per il contenimento e il parziale recupero del petrolio.
La Regione è sul punto di chiedere lo stato di calamità.

“Non dovrebbe essere difficile risalire agli autori di tale malefatta vista la quantità di greggio immesso nelle acque lombarde – sottolinea l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – e auspico per loro una pena esemplare commisurata all’entità dei gravi danni recati, i cui effetti si vedranno col tempo”.

venerdì 5 febbraio 2010

Allarme polveri sottili in Lombardia, Graziano commenta il flop del blocco del traffico


Il viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Rispettare il prossimo significa anche permettere a tutti di vivere in una città pulita”

“Il blocco del traffico nel weekend, è una misura palliativa che risolve temporaneamente l’emergenza, ma non il problema dello smog in Lombardia ed in particolare a Milano”. Enzo Graziano, viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti, critica con queste parole il provvedimento-tampone dello scorso weekend per arginare il livello di inquinamento dell’aria. In settimana tuttavia, la quantità di polveri sottili nell’ambiente è tornata oltre il livello soglia fissato dall’Unione Europea. Tra i capoluoghi lombardi Sondrio è l’unico a norma, mentre negli altri il livello di Pm 10 è quasi pari al doppio del tetto massimo.

Per Graziano il blocco del traffico imposto dalla giunta Moratti “non è una valida alternativa per eliminare la piaga dello smog. Occorre una politica seria e cosciente dei danni che l’inalazione di queste sostanze tossiche provoca, specialmente nei bambini”.

“Bisogna insistere con l’energia derivante da fonti rinnovabili - conclude l’esponente lombardo del movimento presieduto da Antonello De Pierro - che oltre a rappresentare una possibile soluzione al problema dello smog, può essere un utile volano per rilanciare l’industria e l’occupazione in questo periodo di crisi economica”.

martedì 2 febbraio 2010

Nulla osta venduti a clandestini a Mantova, la condanna di Criseo


Il responsabile lombardo dell’Italia dei Diritti: “L’ennesimo episodio di sfruttamento degli immigrati che ci lascia perplessi”

Chiedevano dai 6 ai 10 mila euro per un permesso di soggiorno, un vero giro d’affari che aveva come vittime soprattutto indiani e pachistani. L’operazione della Polizia si Stato ha portato all’arresto di 44 persone, italiani e non, in carcere ora per il reato di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina. “E’ risaputo come molti immigrati non abbiano scelta ma siano obbligati a piegarsi a questi ricatti pur di entrare nel nostro paese in maniera, regolare”, commenta il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti, Giuseppe Criseo.

Dopo mesi di indagini, i poliziotti hanno scoperto un mercato che permetteva di avere nulla osta per il lavoro stagionale o subordinato, attraverso false richiesti da imprenditori locali. Ma il sogno dell’Italia di questi lavoratori veniva infranto una volta giunti nel Belpaese, dove rimanevano nel loro stato di clandestinità. “Gli immigrati clandestini continuano ad essere sfruttati dagli imprenditori locali e da gente senza scrupoli che, facendo leva sui drammi vissuti da questa gente, lucravano questi disperati senza pietà”, continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro.


Una vera e propria organizzazione che ha messo a segno una truffa in piena regola, aiutati dall’impossibilità di questa gente di protestare. “Gli immigrati sono ghettizzati e tenuti in nero, guai a ribellarsi – conclude Criseo -. E’ sempre più difficile parlare di integrazione quando si scoprono questi fenomeni e la legalità viene di fatto impedita con leggi e comportamenti politici contrari ai diritti umani”.

lunedì 1 febbraio 2010

Operaio si da fuoco e muore a Bergamo, Criseo lancia l’allarme

Il responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “Serve unità nel paese per trovare la soluzione dell’emergenza occupazionale”.

Milano 1 febbraio 2010 - “L’ultimo ed ennesimo sacrificio di un lavoratore, che decide di darsi fuoco per la perdita del posto di lavoro, dimostra a che punto siamo arrivati”. Questo è il monito di Giuseppe Criseo responsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti in relazione alla vicenda dell’operaio bergamasco che in seguito al licenziamento si è tolto la vita dandosi fuoco.

“Il lavoro - continua Criseo - tra disoccupati, cassintegrati, persone con la casa all’asta perché non possono pagare il mutuo, aziende in crisi per la mancanza di liquidità è ormai una chimera.
La disperazione e la solitudine portano a gesti estremi che vanno evitati con la collaborazione di strutture pubbliche e private. Guai a lasciare solo chi è in difficoltà. In questi casi occorre fare gruppo per trovare le soluzioni, qui si vede lo spessore della classe politica e del movimento sindacale”.

“Per ricevere sussidi e cassa integrazione bisogna attendere mesi. Certo, chi vive con 15 o 20 mila euro di stipendio non può capire tali situazioni! Facciamo appello all’unità di un paese che sta sgretolandosi. Unità - conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - nella serietà delle soluzioni e non nei proclami”.

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